Percorsi Storici

Mag20

Il castello di Manfredonia non è il frutto di un progetto unitario concepito fin dalla sua origine così come oggi ci appare, ma è il risultato di trasformazioni, ampliamenti e rifacimenti avvenuti in epoche diverse. In origine tutta la struttura consisteva in uno spazio quadrilatero racchiuso da una cinta muraria raccordata da cinque torri a pianta quadrata, di cui quattro poste agli angoli e la quinta ubicata presumibilmente nei pressi della porta principale di Nord-est. Tale primitivo impianto non corrisponde più alla realtà attuale in quanto della quinta torre restano solo poche tracce, mentre le altre, ad eccezione di quella posta a Sud-est, hanno cambiato la loro struttura formale. Infatti, un’opera di inglobamento avvenuta in epoca successiva, ha trasformato le precedenti strutture quadrangolari in torrioni a pianta cilindrica.
Il castello di Manfredonia si connota sotto il profilo architettonico per un’impronta di chiara marca sveva caratterizzata dalla estrema regolarità geometrica e dalla linearità delle strutture, elementi questi che lo accomunano ad analoghi modelli difensivi realizzati dagli Svevi. Ma se sul piano comparativo il Castello di Manfredonia, denuncia una evidente “facies sveva“, a livello documentario esso e da attribuire a Carlo I d’Angio. Infatti i primi documenti che parlano del Castello di Manfredonia provengono proprio dalla Cancelleria angioina e risalgono all’aprile del 1279.

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Manfredonia