Il culto di San Michele è il primo affermatosi nel promontorio del Gargano e che lo ha reso famoso nel mondo. La sua diffusione è dovuta alle apparizioni dell’arcangelo in una grotta, dove poi sarebbe sorto il santuario, intorno al V-VI secolo d.C.; da lì durante il medioevo il culto di San Michele si diffuse in tutta Europa. La Sacra Grotta, insieme al Sepolcro di Gesù a Gerusalemme, alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo a Roma e al santuario di San Giacomo di Compostela in Spagna, divenne uno dei quattro grandi santuari della Cristianità. In questi luogo si sono recati in pellegrinaggio numerosi papi, santi, regnanti e semplici fedeli. Oggi il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo si presenta sempre come una delle capitali spirituali di tutta l’Italia Meridionale, vero crocevia dello spirito, dove le strade di molti popoli confluiscono favorendo scambi e unificando i cuori in un continuo storico con le esperienze spirituali di popoli che da oltre quindici secoli, ininterrottamente, continuano a varcare la soglia della misteriosa caverna.